giovedì 4 dicembre 2008

Appuntamenti

Aggiorno il blog continuando a parlare di musica.
Sono stata al mio ottavo concerto di Caparezza in poco più di tre anni, olè! Con mia immensa gioia ha fatto "Pimpami la storia"...che storia!Ho constatato con piacere che i concerti del Capa sono sempre più gremiti e ci sono un sacco di novizi...anche se alcuni un pò allucinanti...
Poi sono stata al concerto di Carmen Consoli, un live da grande professionista...splendido revival del suo potente rock di 10 anni fa.
Passando alla mia di musica (;-)) lascio una segnalazione "retroattiva"(?): oggi, alle 12.30 è passato il pezzo "Sei pioggia" dei Licenza Acustica su radio Città Fujiko, all'interno della trasmisisone "La Piazza dei poeti".
Riprendono anche i concerti dei The Voices Factory! Sabato cantiamo al Monastero in via del Pratello (speriamo che non ci chiudano i microfoni alle 22 visto che iniziamo alle 21.30...!!)e domenica 21 suoniamo all'Arteria. Info su www.myspace.com/thevoicesfactory
Indiscrezioni, invece, dicono che i Licenza Acustica si esibiranno nuovamente al Circolo Pavese il 18 dicembre...news su www.myspace.com/licenzaacustica
Oggi mi hanno fatto un pò arrabbiare...beccatevi questa:


martedì 18 novembre 2008

Due volte Bollani

Sabato sera ho avuto il piacere di assistere alla serata finale del Bologna Jazz Festival; il teatro delle Celebrazioni ha ospitato il maestro Stefano Bollani con lo spettacolo "Tre volte Bollani".
E' già da un pò che seguo questo straordinario pianista, che a soli 36 anni ha già vinto tutti i più importanti premi mondiali per la musica jazz (e non solo) ed ero veramente elettrizzata dal fatto di poterlo, finalmente, ascoltare dal vivo.
Superfluo dire che la serata non ha deluso le aspettative, anche se è stata solo una "Due volte Bollani". Infatti, ad una prima parte di piano solo, che ha fatto trattenere il respiro al teatro gremito, prima degli applausi scroscianti, doveva seguire l'esibizione di Bollani con il grande trombettista Enrico Rava (ciliegina sulla torta), per poi arrivare alla terza ed ultima parte dello spettacolo che ha visto Bollani suonare accompagnato dal suo gruppo "I Visionari". Purtroppo è mancato Rava, che ha subito un'operazione improvvisa; per il resto è stato uno spettacolo ricco, con bravissimi musicisti, con tanta musica jazz, tanta improvvisazione e con la piacevole sorpresa di una piccola esibizione di Irene Grandi che, con Bollani, ha cantato alcuni standard jazz. Quello che però mi era maggiormente piaciuto nella mia scoperta di Bollani, e che ho immediatamente ritrovato anche dal vivo, è la sua simpatia. Uno dei più grandi jazzisti contemporanei (se non il più grande) ci ha fatto divertire e ridere per tutto lo spettacolo, da quando è entrato in scena all'improvviso, interrompendo l'organizzatore del Festival che da 10 minuti stava incensandolo per i suoi tanti premi, e facendo verso il pubblico il gesto di "che palle!", a quando ha chiamato sulla scena David Riondino e insieme hanno reinterpretato e cantato in toscano alcuni famosi brani che hanno fatto la Storia. Interessante la traduzione di un famoso pezzo dei Beatles il cui ritornello è diventato: "lascia fare, lascia fare, lascia fare, lascia fare; dai retta alla Madonna, lascia fare".
Con questo non voglio dire che le battute di Bollani siano state meglio delle sue emozionanti e coinvolgenti improvvisazioni, durante le quali suona ed interpreta attraverso tutto il corpo, ma davvero è difficile dire se sia più bravo o più simpatico. Di certo è affascinante, terribilmente affascinante. Assolutamente fantastico.

(Youtube offre moltissime possibilità di ascoltare il maestro da solo o nelle sue simpatiche esibizioni con la Banda Osiris, da Fiorello...mi permetto di consigliarvi: Stefano Bollani-jazz piano solo oppure, se volete ridere, l'imitazione che Bollani fa di Battiato-ma tu hai mai letto Kundera?. E poi ascoltate "Carioca", l'ultimo disco di Stefano Bollani).

venerdì 14 novembre 2008

Ascanio Celestini - Parla con me [13/11/08]

Esattamente quello di cui discutevo io in questo periodo, ma non sapevo esprimerlo così brillantemente...

lunedì 10 novembre 2008

Benvenuto Presidente Obama


Barack Obama rappresenta la mia idea del sogno americano.
Non sono mai stata particolarmente affascinata dalla potenza americana, non ho mai capito bene cosa fosse il famigerato american dream. Forse perchè gli anni della mia consapevolezza, della mia crescita, del mio impegno politico, hanno coinciso con gli otto anni della presidenza Bush.
Dal 4 novembre la prospettiva è cambiata e sono davvero convinta che per tutti coloro che hanno meno di 30 anni si tratti un nuovo mondo. Vedremo come andranno le cose, vedremo che influenza potrà avere questa storica vittoria per tutto il mondo, ma l'America di Barack Obama è un'America che merita rispetto, che ha rialzato la testa e che mi piacerebbe visitare.
Obama mi piace, naturalmente, per il suo programma politico, che fa tirare un sospiro di sollievo in un Italia dove si parla di nucleare, di elettroshock, di federalismo e di tagli. Al primo posto metterei la riforma del sistema sanitario, che, come è concepito ora, rappresenta la grande vergogna della democrazia americana; poi l'energia, Obama punta sulle fonti rinnovabili come l'eolico e il solare...ma ci rendiamo conto?? Alla faccia della Gelmini, Obama ha dichiarato che la scuola e l'istruzione devono essere i capisaldi di un paese moderno, libero e democratico e ha promesso grandi investimenti, assistenza per chi non può permettersi le spese del college e nuove assunzioni di insegnanti. E poi la sua posizione sulla politica commerciale, che non può andare avanti così, con un mercato globale che favorisce solo una minoranza. Arriviamo all'Iraq. Non apprezzo solo la contrarietà di Obama verso questa guerra e il suo impegno nel voler ritirare i soldati al più presto (non sarà, comunque, una cosa così immediata...), ma la cosa più interessante ed entusiasmante, a mio avviso, è la sua posizione generale sulla guerra: combatteremo i nemici, ma saremo anche sempre al fianco di coloro che lavorano per la pace. Questo, e molto altro, è Obama.
Obama mi ha assolutamente riscaldato il cuore, in tutto questo lungo periodo in cui ho seguito e sotenuto la sua campagna, perchè, come ha detto Concita De Gregorio "non usa le parole della politica, ma quelle della vita".
Il discorso del nuovo Presidente eletto mi ha commosso immensamente (non lo allego, perchè so che l'hanno già fatto in molti, ma è veramente un testo da leggere, da diffondere, su cui riflettere e che farà la Storia) e ho provato davvero la sensazione di essere davanti ad un grande uomo, davanti alla storia. Obama mi piace perchè ha ridato speranza a tutti, anche a chi vive molto lontano dagli Stati Uniti, perchè accomuna, emoziona, perchè sa da dove viene e non credo che se lo dimenticherà tanto facilmente. Sa quel che dice, lo sente. Si assume tutte le implicazioni e i riferimenti ai valori e ai contenuti della storia americana, fatti di lotte, di sofferenze, di sogni, che la sua figura suscita. Mi piace per il colore della sua pelle; non conta la pelle anche se conta.
Non vivo nel mondo dei sogni, so bene che dopo l'incredibile entusiasmo di questi giorni, da tutte le parti del mondo, ora arriverà il difficile (o il bello?). Per prima cosa dovrà affrontare la terribile crisi economica e...gli faccio un grande in bocca al lupo! Non sarebbe facile, veloce ed indolore per nessuno. Sono consapevole che Obama è profondamente americano e non sarà Che Guevara e non potrà neanche essere un salvatore. Tanti e profondi sono i problemi e forti i poteri con cui dovrà confrontarsi. Ma di certo Obama non ha paura ed è consapevole del compito, immenso, che lo aspetta e delle grandi aspettative che l'America e il mondo (gli oppressi, i poveri, gli emarginati, i democratici, i giovani, gli sfiduciati e i puri) riversano nei suoi confronti.
La sua sfida è alta e raffinata, ma la sua grande vittoria e la magnifica partecipazione democratica hanno dato a tutti nuovo fiato, nuova speranza, anche qui in Italia; forse arriverà il nostro giorno...Si tratta di accettare la sfida, tutti.
"Nessuna persona al mondo dovrebbe astenersi dal sognare di poter cambiare il mondo in un pianeta migliore" (Nelson Mandela nella sua lettera a Barack Obama)

lunedì 3 novembre 2008

voglia matta...

Ma a voi non vi viene una voglia incontenibile di votare, a frotte, per Obama???

venerdì 17 ottobre 2008

"Un'Italia senza Roberto Saviano non è un'Italia che ci piace"

di GIUSEPPE D'AVANZO
Andrò via dall'Italia, almeno per un periodo e poi si vedrà...", dice Roberto Saviano. "Penso di aver diritto a una pausa. Ho pensato, in questo tempo, che cedere alla tentazione di indietreggiare non fosse una gran buona idea, non fosse soprattutto intelligente. Ho creduto che fosse assai stupido - oltre che indecente - rinunciare a se stessi, lasciarsi piegare da uomini di niente, gente che disprezzi per quel che pensa, per come agisce, per come vive, per quel che è nella più intima delle fibre ma, in questo momento, non vedo alcuna ragione per ostinarmi a vivere in questo modo, come prigioniero di me stesso, del mio libro, del mio successo. 'Fanculo il successo. Voglio una vita, ecco. Voglio una casa. Voglio innamorarmi, bere una birra in pubblico, andare in libreria e scegliermi un libro leggendo la quarta di copertina. Voglio passeggiare, prendere il sole, camminare sotto la pioggia, incontrare senza paura e senza spaventarla mia madre. Voglio avere intorno i miei amici e poter ridere e non dover parlare di me, sempre di me come se fossi un malato terminale e loro fossero alle prese con una visita noiosa eppure inevitabile. Cazzo, ho soltanto ventotto anni! E voglio ancora scrivere, scrivere, scrivere perché è quella la mia passione e la mia resistenza e io, per scrivere, ho bisogno di affondare le mani nella realtà, strofinarmela addosso, sentirne l'odore e il sudore e non vivere, come sterilizzato in una camera iperbarica, dentro una caserma dei carabinieri - oggi qui, domani lontano duecento chilometri - spostato come un pacco senza sapere che cosa è successo o può succedere. In uno stato di smarrimento e precarietà perenni che mi impedisce di pensare, di riflettere, di concentrarmi, quale che sia la cosa da fare. A volte mi sorprendo a pensare queste parole: rivoglio indietro la mia vita. Me le ripeto una a una, silenziosamente, tra me".

La verità, la sola oscena verità che, in ore come queste, appare con tragica evidenza è che Roberto Saviano è un uomo solo. Non so se sia giusto dirlo già un uomo immaginando o pretendendo di rintracciare nella sua personalità, nella sua fermezza d'animo, nella sua stessa fisicità la potenza sorprendente e matura del suo romanzo, Gomorra. Roberto è ancora un ragazzo, a vederlo. Ha un corpo minuto, occhi sempre in movimento. Sa essere, nello stesso tempo, malizioso e insicuro, timidissimo e scaltro. La sua è ancora una rincorsa verso se stesso e lungo questo sentiero è stato catturato da uno straordinario successo, da un'imprevedibile popolarità, dall'odio assoluto e assassino di una mafia, dal rancore dei quietisti e dei pavidi, dall'invidia di molti. Saranno forse queste le ragioni che spiegano come nel suo volto oggi coabitino, alternandosi fraternamente, le rughe della diffidenza e le ombre della giovanile fiducia di chi sa che la gioia - e non il dolore - accresce la vita di un uomo. "Sai, questa bolla di solitudine inespugnabile che mi stringe fa di me un uomo peggiore. Nessuno ci pensa e nemmeno io fino all'anno scorso ci ho mai pensato. In privato sono diventato una persona non bella: sospettoso, guardingo. Sì, diffidente al di là di ogni ragionevolezza. Mi capita di pensare che ognuno voglia rubarmi qualcosa, in ogni caso raggirarmi, "usarmi". E' come se la mia umanità si fosse impoverita, si stesse immeschinendo. Come se prevalesse con costanza un lato oscuro di me stesso. Non è piacevole accorgersene e soprattutto io non sono così, non voglio essere così. Fino a un anno fa potevo ancora chiudere gli occhi, fingere di non sapere. Avevo la legittima ambizione, credo, di aver scritto qualcosa che mi sembrava stesse cambiando le cose. Quella mutazione lenta, quell'attenzione che mai era stata riservata alle tragedie di quella terra, quell'energia sociale che - come un'esplosione, come un sisma - ha imposto all'agenda dei media di occuparsi della mafia dei Casalesi, mi obbligava ad avere coraggio, a espormi, a stare in prima fila. E' la mia forma di resistenza, pensavo. Ogni cosa passava in secondo piano, diventava di serie B per me. Incontravo i grandi della letteratura e della politica, dicevo quello che dovevo e potevo dire. Non mi guardavo mai indietro. Non mi accorgevo di quel che ogni giorno andavo perdendo di me. Oggi, se mi guardo alle spalle, vedo macerie e un tempo irrimediabilmente perduto che non posso più afferrare ma ricostruire soltanto se non vivrò più, come faccio ora, come un latitante in fuga. In cattività, guardato a vista dai carabinieri, rinchiuso in una cella, deve vivere Sandokan, Francesco Schiavone, il boss dei Casalesi. Se lo è meritato per la violenza, i veleni e la morte con cui ha innaffiato la Campania, ma qual è il mio delitto? Perché io devo vivere come un recluso, un lebbroso, nascosto alla vita, al mondo, agli uomini? Qual è la mia malattia, la mia infezione? Qual è la mia colpa? Ho voluto soltanto raccontare una storia, la storia della mia gente, della mia terra, le storie della sua umiliazione. Ero soddisfatto per averlo fatto e pensavo di aver meritato quella piccola felicità che ti regala la virtù sociale di essere approvato dai tuoi simili, dalla tua gente. Sono stato un ingenuo. Nemmeno una casa, vogliono affittarmi a Napoli. Appena sanno chi sarà il nuovo inquilino si presentano con la faccia insincera e un sorriso di traverso che assomiglia al disprezzo più che alla paura: sono dispiaciuti assai, ma non possono.... I miei amici, i miei amici veri, quando li ho finalmente rivisti dopo tante fughe e troppe assenze, che non potevo spiegare, mi hanno detto: ora basta, non ne possiamo più di difendere te e il tuo maledetto libro, non possiamo essere in guerra con il mondo per colpa tua? Colpa, quale colpa? E' una colpa aver voluto raccontare la loro vita, la mia vita?".
Piacciono poco, da noi, i martiri. Morti e sepolti, li si può ancora, periodicamente, sopportare. Vivi, diventano antipatici. Molto antipatici. Roberto Saviano è molto antipatico a troppi. Può capitare di essere infastiditi dalla sua faccia in giro sulle prime pagine. Può capitare che ci si sorprenda a pensare a lui non come a una persona inseguita da una concreta minaccia di morte, a un ragazzo precipitato in un destino, ma come a una personalità che sa gestire con sapienza la sua immagine e fortuna. Capita anche in queste ore, qui e lì. E' poca, inutile cosa però chiedersi se la minaccia di oggi contro Roberto Saviano sia attendibile o quanto attendibile, più attendibile della penultima e quanto di più? O chiedersi se davvero quel Giuseppe Setola lo voglia disintegrare, prima di Natale, con il tritolo lungo l'autostrada Napoli-Roma o se gli assassini si siano già procurati, come dice uno di loro, l'esplosivo e i detonatori. O interrogarsi se la confidenza giunta alle orecchie delle polizie sia certa o soltanto probabile.
E' poca e inutile cosa, dico, perché, se i Casalesi ne avranno la possibilità, uccideranno Roberto Saviano. Dovesse essere l'ultimo sangue che versano. Sono ridotti a mal partito, stressati, accerchiati, incalzati, impoveriti e devono dimostrare l'inesorabilità del loro dominio. Devono poter provare alla comunità criminale e, nei loro territori, ai "sudditi" che nessuno li può sfidare impunemente senza mettere nel conto che alla sfida seguirà la morte, come il giorno segue la notte.

Lo sento addosso come un cattivo odore l'odio che mi circonda. Non è necessario che ascolti le loro intercettazioni e confessioni o legga sulle mura di Casale di Principe: "Saviano è un uomo di merda". Nessuno da quelle parti pensa che io abbia fatto soltanto il mio dovere, quello che pensavo fosse il mio dovere. Non mi riconoscono nemmeno l'onore delle armi che solitamente offrono ai poliziotti che li arrestano o ai giudici che li condannano. E questo mi fa incazzare. Il discredito che mi lanciano contro è di altra natura. Non dicono: "Saviano è un ricchione". No, dicono, si è arricchito. Quell'infame ci ha messo sulla bocca degli italiani, nel fuoco del governo e addirittura dell'esercito, ci ha messo davanti a queste fottute telecamere per soldi. Vuole soltanto diventare ricco: ecco perché quell'infame ha scritto il libro. E quest'argomento mette insieme la parte sana e quella malata di Casale. Mi mette contro anche i miei amici che mi dicono: bella vita la tua, hai fatto i soldi e noi invece tiriamo avanti con cinquecento euro al mese e poi dovremmo difenderti da chi ti odia e ti vuole morto? E perché, diccene la ragione? Prima ero ferito da questa follia, ora non più. Non mi sorprende più nulla. Mi sembra di aver capito che scaricando su di me tutti i veleni distruttivi, l'intera comunità può liberarsi della malattia che l'affligge, può continuare a pensare che quel male non ci sia o sia trascurabile; che tutto sommato sia sopportabile a confronto delle disgrazie provocate dal mio lavoro. Diventare il capro espiatorio dell'inciviltà e dell'impotenza dei Casalesi e di molti italiani del Mezzogiorno mi rende più obiettivo, più lucido da qualche tempo. Sono solo uno scrittore, mi dico, e ho usato soltanto le parole. Loro, di questo, hanno paura: delle parole. Non è meraviglioso? Le parole sono sufficienti a disarmarli, a sconfiggerli, a vederli in ginocchio. E allora ben vengano le parole e che siano tante. Sia benedetto il mercato, se chiede altre parole, altri racconti, altre rappresentazioni dei Casalesi e delle mafie. Ogni nuovo libro che si pubblica e si vende sarà per loro una sconfitta. E' il peso delle parole che ha messo in movimento le coscienze, la pubblica opinione, l'informazione. Negli anni novanta, la strage di immigrati a Pescopagano - ne ammazzarono cinque - finì in un titolo a una colonna nelle cronache nazionali dei giornali. Oggi, la strage dei ghanesi di Castelvolturno ha costretto il governo a un impegno paragonabile soltanto alla risposta a Cosa Nostra dopo le stragi di Capaci e di via D'Amelio. Non pensavo che potessimo giungere a questo. Non pensavo che un libro - soltanto un libro - potesse provocare questo terremoto. Subito dopo però penso che io devo rispettare, come rispetto me stesso, questa magia delle parole. Devo assecondarla, coltivarla, meritarmela questa forza. Perché è la mia vita. Perché credo che, soltanto scrivendo, la mia vita sia degna di essere vissuta. Ho sentito, per molto tempo, come un obbligo morale diventare un simbolo, accettare di essere al proscenio anche al di là della mia voglia. L'ho fatto e non ne sono pentito. Ho rifiutato due anni fa, come pure mi consigliavano, di andarmene a vivere a New York. Avrei potuto scrivere di altro, come ho intenzione di fare. Sono restato, ma per quanto tempo dovrò portare questa croce? Forse se avessi una famiglia, se avessi dei figli - come li hanno i miei "angeli custodi", ognuno di loro non ne ha meno di tre - avrei un altro equilibrio. Avrei un casa dove tornare, un affetto da difendere, una nostalgia. Non è così. Io ho soltanto le parole, oggi, a cui provvedere, di cui occuparmi. E voglio farlo, devo farlo. Come devo - lo so - ricostruire la mia vita lontano dalle ombre. Anche se non ho il coraggio di dirlo, ai carabinieri di Napoli che mi proteggono come un figlio, agli uomini che da anni si occupano della mia sicurezza. Non ho il cuore di dirglielo. Sai, nessuno di loro ha chiesto di andar via dopo quest'ultimo allarme, e questa loro ostinazione mi commuove. Mi hanno solo detto: "Robe', tranquillo, ché non ci faremo fottere da quelli là"".

A chi appartiene la vita di Roberto? Soltanto a lui che può perderla? Il destino di Saviano - quale saranno da oggi i suoi giorni, quale sarà il luogo dove sceglierà, "per il momento", di scrivere per noi le sue parole necessarie - sono sempre di più un affare della democrazia italiana.
La sua vita disarmata - o armata soltanto di parole - è caduta in un'area d'indistinzione dove sembra non esserci alcuna tradizionale differenza tra la guerra e la pace, se la mafia può dichiarare guerra allo Stato e lo Stato per troppo tempo non ha saputo né cancellare quella violenza sugli uomini e le cose né ripristinare diritti essenziali. A cominciare dal più originario dei diritti democratici: il diritto alla parola. Se perde Saviano, perderemo irrimediabilmente tutti.

martedì 23 settembre 2008

La settimana

Pianeta
Il ragazzo italiano ucciso a Milano perché era nero e aveva preso un sacchetto di biscotti. L'altro ragazzo italiano estradato in Grecia perché condannato per 21 grammi di hashish. La compagnia di bandiera italiana svenduta ai peggiori offerenti. La scuola italiana distrutta mattone dopo mattone e i diritti di maestri e maestre, bambini e genitori allegramente calpestati. Il premier italiano che fa lo spiritoso con le ragazze in tv ed è sempre più popolare. Le polemiche sul fascismo, sull'antifascismo, sul postfascismo, sulla repubblica di Salò. La tv italiana che ricomincia con i soliti programmi, le solite facce, le solite battute. Il boom della cocaina tra i bambini di Milano. Il campionato di calcio e la sua scia di tifosi nazisti. La polemica sul Pincio, la polemica sulle prostitute, la polemica sulla legge elettorale per le elezioni europee. Ci sono certe settimane in cui uno vorrebbe vivere non in un altro paese, ma proprio su un altro pianeta.
Giovanni De Mauro

domenica 14 settembre 2008

mercoledì 10 settembre 2008

Buchi neri e macchie rosse

Volevo solo dire che sto per tornare [sul blog] e che prossimamente dovrei avere un pò di calma per scrivere e raccontare!
Intanto, comunque, non ci ha risucchiati nessun buco nero, cosa che mi avrebbe decisamente infastidita visto che ho tante cose da fare!
A proposito degli scienziati e degli esperimentoni, farò la figura della provinciale [del resto faccio sociologia, cosa volete che capisca], ma mi chiedo: Invece di spendere 6 miliardi, per trovare la particella di Dio, rischiando di rimandarci tutti a casa, per ricreare lo stato dell'universo subito dopo il Big Bang, perchè non inventano un modo [un materiale, una sostanza...] affinchè se stappi gioioso una bottiglia di Lambrusco per vivacizzare una cena che si preannuncia coi fiocchi, tu non debba trovarti disgraziatamente con tutta la parete della cucina simpaticamente decorata di gocce rosse, senza alcuna [e sottolineo alcuna] possibilità di soluzione???[ Se non quella di passare tre giorni a grattare, dare lo smalto, provare a dare di bianco...] Non sarebbe molto più utile per tutti??
Ma...comunque gli svizzeri sono strani...(lo so, lo so, erano tremila scienziati e non ce n'era manco uno svizzero!)

Dopo la pagina scientifica, passiamo alla pubblicità...

Il 14 e 15 ottobre prossimi presso il MaMu, Mantova Multicentre, si svolgerà la manifestazione di orientamento al lavoro e alla formazione Job Crossing, organizzata dallo Studio Moretti, giunta alla sua IV edizione.
Ecco il video dello spot: (copia e incolla nella barra degli indirizzi)
http://it.youtube.com/watch?v=NBrYRwdrUP4

mercoledì 30 luglio 2008

Buone vacanze...


domenica 13 luglio 2008



Dopo il grande esordio casalecchiese The Voices Factory aspettano amici, parenti, curiosi e simpatizzanti alle loro prossime date:
17 Luglio 2008 ore 22.00 Cà dé Mandorli
19 Luglio 2008 ore 22.00 Villa Serena
Sempre col rock dei Rolling Stones!

www.myspace.com/thevoicesfactory

mercoledì 2 luglio 2008

LIBERATA INGRID BETANCOURT

(e altri 14 ostaggi) Non poteva esserci notizia migliore per aggiornare il mio blog. Gioia immensa!

lunedì 9 giugno 2008

Telefonia

Perdonate il post davvero poco interessante e molto materiale, ma qualcuno sa darmi un buon consiglio per muovermi nella giungla dei mille gestori telefonici e delle continue promozioni "che ci stanno ammorbando" telefonicamente???
Con Telecom e Alice la spesa è davvero altissima e fuori mercato e devo occuparmi io del cambio. Ho consultato tanti siti, tanti news group, ma faccio un pò fatica a decidermi, perchè, come si sa, dipende molto anche dalla fortuna che hai. La mia zona sembra coperta da tutti i gestori, ma poi non si sa se la velocità di navigazione pubblicizzata è effettiva o meno, se per il passaggio rischio di stare anche due mesi senza internet, se davvero non pago più il canone Telecom...
Fastweb fa proposte interessanti, ma alla lunga andrei a spendere sempre molto, nonostante sappia che il servizio è ottimo; ora volevo capire meglio se fidarmi di Tiscali, perchè l'opzione Tutto Incluso sembra molto buona, non so...A noi serve una buona proposta per le telefonate nazionali su fisso e per l'ADSL flat.
Cos'altro posso fare per capire bene? Che procedimenti? Quali domande per non farmi fregare?
Quasi tutti quelli con cui parlo mi dicono che spendono 30/40€ al mese, ma...
Grazie grazie,
ciao :-)

giovedì 5 giugno 2008



Vorrei poterti dare quello che mi manca
Vorrei poterti dire quello che non so
Vorrei che questa pagina tornasse bianca
Per scriverci
Ti amo...punto.


lunedì 2 giugno 2008

mercoledì 7 maggio 2008

Per concludere...

Due nuovi cd (originali!); due stili diversi; due grandi artisti:
Il solito sesso
Ciao, sono quello che hai incontrato alla festa,
ti ho chiamata solo per sentirti e basta…
si, lo so, è passata appena un’ora, ma ascolta:
c’è che la tua voce, chissà come, mi manca.
Se in quello che hai detto ci credevi davvero,
vorrei tanto che lo ripetessi di nuovo…
dicono che gli occhi fanno un uomo sincero,
allora stai zitta, non parlarmi nemmeno.
Posso rivederti già stasera?
Ma tu non pensare male adesso:
ancora il solito sesso!
Perché, sai, non capita poi tanto spesso
che il cuore mi rimbalzi così forte addosso,
ed ho l’età che tutto sembra meno importante,
ma tu mi piaci troppo e il resto conta niente.
Dillo al tuo compagno che ci ha visti stanotte:
se vuole può venire qui a riempirmi di botte!
Però sono sicuro che saranno carezze,
se per avere te un pochino almeno servisse.
Posso rivederti già stasera?
Ma tu non pensare male adesso:
ancora il solito sesso!
Chiuderò la curva dell’arcobaleno
per immaginarlo come la tua corona,
e con la riga dell’orizzonte in cielo
ci farò un bracciale di regina…
ma se solo potessi un giorno
vendere il mondo intero
in cambio del tuo amore vero!
Sai, qualcosa tipo “cielo in una stanza”
è quello che ho provato prima in tua
presenza…
dicono che gli angeli amano in silenzio,
ed io nel tuo mi sono disperatamente perso.
Sento che respiri forte in questa cornetta…
maledetta, mi separa dalla tua bocca!
Posso rivederti già stasera?
Ma tu non pensare male adesso:
ancora il solito sesso!
Correrò veloce contro le valanghe
per poi regalarti la fiamma del vulcano,
respirerò dove l’abisso discende
e avrai tutte le piogge nella tua mano…
ma se solo potessi un giorno
vendere il mondo intero
in cambio del tuo amore vero!
Posso rivederti questa sera?
Ma tu non pensare male adesso:
ancora il solito sesso!
Ora ti saluto, è tardi, vado a letto…
Quello che dovevo dirti, io te l’ho detto
Max Gazzé

Pimpami la storia
Bella prof e che schifo Garibaldi, è vestito dai saldi, peloso come Garfield. Via la camicia rossa e dagli una t-shirt Trussardi su jeans Cavalli. Sulla faccia lenti a goccia Ray Ban e poi taglia la barba a sta capoccia da Imam. Un nunchaku da Jackie Chan gli dà più charme, ora si che Gary ch'ha i più fieri dei fans. Bella! Mondiale la seconda guerra ma su sto libro è dato che abbiamo ingoiato merda! E' regolare che non studia nessuno, scrivi Italia batte resto del mondo 18 a 1. I campioni siamo noi, siamo noi perciò aggiungi "Po po po po po". Il capitano fa goal, bordello come i Gogol, storia XL non una small, pimpala! Questa è la storia prof, la vera storia prof, lo dice uno che se esce dal culo fa plof.

Bella prof, pimpami la storia... che storia!

Si stava meglio quando si stava peggiorando, gli oppositori traditori peggio di Ronaldo. Non li mandavano al fresco di una cella ma al caldo dei Caraibi su navi di Jack Sparrow. Prof, il ventennio pimpamelo, scrivi che i partigiani quel tempo lo vissero. Di relax in pedalò, piedi nudi nei sabò, 25 aprile giorno dei caduti di Salò. Umberto di Savoia non andò via, ma che repubblica, la gente vota monarchia. Non c'è partita tra re e democrazia, come mettere la PSP col Game Gear.
E la costituzione è un cd con una traccia, l'ultima hit da spiaggia. Il nonno di Eminem minaccia: "Tutta l'Europa deve suonare il piano Marshall!" Questa è la storia prof, mi prende un sacco prof, tipo che quella di un cosacco di nome Popoff.

Bella Prof, pimpami la storia...che storia!

Dalla mia storia cancella i fricchettoni con la spada nel braccio, non nel cuore come Little Tony. Questi fattoni sempre sotto i riflettori. Scrivi che gli hippy se ne stavano zitti e buoni. Gli anni di piombo, le stragi, i sequestri, ma no, non mi interessano argomenti come questi. Io di quei tempi voglio ricordare solo "La liceale nella classe dei ripetenti".
Così funziona e per fortuna fa trend, il vecchio libro lo rottamo tipo Duna Weekend. Adesso serve un finale potente che terrorizzi l'occidente più dell'urlo di Chen. Da qui in avanti qualunque cosa succeda, scrivi che la colpa è di Al Quaeda.
Me l'hai pimpata di brutto prof, vedrai patiti della storia fin dalla scuola media. Questa è la storia prof, la vera storia prof e non c'è niente da ridere non è Zelif Off.

Bella prof, pimpami la storia...che storia!
Caparezza

E' un mondo difficile (e non solo...)

Bisogna davvero fuggire da questo nostro paese? I nazi di Verona, una vicenda gravissima e agghiacciante; il commento incommentabile di Fini; il Professor Marcelletti, bravo, stimato, ricco, che si scopre fare quel che ha fatto; le quotidiane morti sul lavoro...
E nel resto del mondo? In Birmania si sta consumando una tragedia incommensurabile, più di 30.000 morti per un ciclone! Ma come cavolo è possibile che vengano colpite sempre le popolazioni già in ginocchio??? Il sud del Cile è ricoperto dalla cenere di un vulcano...Per fortuna che almeno Obama ha riaperto la corsa per le presidenziali negli Stati Uniti.
In tutto questo, il mio primo dente del giudizio ha pensato bene di fare capolino proprio questa settimana, in cui devo preparare un grosso esame, devo cantare domani sera e andare sabato ad un imperdibile concerto (!!) e da quattro giorni non mi lascia pace!!Lunedì avverrà l'estrazione (sempre del mio dente) e lunedì è lontanissimo!!
Per tirarsi su: a proposito di quell'imperdibile concerto; sto ascoltando il Capa per distrarmi un pò (poi mi metto a studiare, giuro): è un grande e questo ultimo cd segnerà davvero la sua consacrazione artistica, anche se superare la qualità di "Habemus Capa" è impresa ardua, che ancora non mi sento di poter dire riuscita. Anche "Le dimensioni del mio caos" si sta facendo scoprire giorno per giorno, con crescente entusiasmo da parte mia. Di certo la paura che Capa dopo tante genialate potesse deludere è stata ampiamente rassicurata. Che dire? Al concerto del I maggio a Roma ormai Caparezza è il più atteso dal pubblico; i pezzi che ha scelto di fare sono i miei preferiti, ai quali, nella mia personale playlist, aggiungo "Ilaria condizionata" e, la migliore traccia, "Pimpami la storia", un vero spasso!! Per ora non mi piacciono proprio tutti i pezzi, ma in generale il disco è bellissimo, anche questa volta con una sua storia, un filo conduttore, vari personaggi. Chicche tipiche alla Caparezza sono la sacrosantissima "Un vero uomo dovrebbe lavare i piatti" e l'antropologica "Bonobo power". I testi sono, anche questa volta, all'altezza delle aspettative, come stile, originalità, ironia e "pungenza" (come si dice??) e vanno ascoltati più e più volte, magari anche con l'ausilio del libretto; le musiche, questa volta con meno campionature e più strumenti, le avevo inizialmente trovate banali, ma ad un ascolto più attento il disco ha un bel ritmo.
-2 giorni al concerto...io non vedo l'ora e sono sempre più carica!!!Il biglietto me l'hanno già regalato...siamo pronti per l'assalto all'Estragon ;-) Suggerimenti per un bel striscione?
Ho proprio voglia di rivedere quella chioma ribelle e sentire quella vocina adorabile!!

See you soon (ahi, ahi il mio dente :-()

Una frase su tutte? "E nemmeno vuoi che si metta il Norton!"

martedì 29 aprile 2008

giovedì 10 aprile 2008

Pacatamente fiduciosi

Mancano pochi giorni alle elezioni; tutti ne parlano, tutti pubblicizzano, molte sono le persone indecise o sfiduciate.
Io non me la sento di fare proselitismo, soprattutto perchè nutro io stessa parecchi dubbi. Ho chiaro il dramma che si prospetterebbe se vincesse Berlusconi e so bene perchè non potrei mai votare per il centro-destra. Detto questo, le mie perplessità (di cui parlavo anche in un altro post) rimangono: Il Pd trascina, ha fascino, è portatore di novità e ha, comunque, costretto tutti, anche la destra, a riorganizzarsi, a darsi una mossa. Poi, però, non riesco ad avere una fiducia totale neanche per il Pd. I politici italiani sono sempre quelli e tante sono le cose che hanno deluso e le promesse che rimangono tali; lo sento chiaccherando con amici o con persone più grandi di me. Molte proposte portate avanti in campagna elettorale dal Pd sono positive e trovano il mio appoggio, ma sospendo il giudizio per vedere cosa e quanto verrà effettivamente fatto: per dare spazio ai giovani (dopo averli candidati), per il taglio dei costi della politica e il ridimensionamento degli stipendi dei parlamentari, che sono una vergogna nei confronti dei cittadini comuni; la lotta al precariato, come si realizzerà? E questi aiuti alle famiglie, ai salari, possiamo considerarli verosimili in periodo di recessione allarmante? E i famosi temi etici e dei diritti civili, abilmente trascurati dalla campagna elettorale dei diversi schieramenti, si dovranno affrontare prima o poi. Tra sei mesi le diverse culture e sensibilità del Pd riusciranno a trovare una sintesi, che risponda alla norma costituzionale di laicità dello Stato? E le politiche per l'immigrazione? Anche di questo tema avrei voluto sentire parlare di più. Un amico ieri mi ha detto (seguendo un ragionamento ascoltato in televisione) : "Perchè il governo di sinistra quando era in carica invece di aumentare le tasse non ha, per esempio, diminuito anche solo dell'1% le spese militari? Non siamo mica una potenza guerrafondaia, si tratterebbe di un'enorme cifra riutilizzabile per le urgenze delle famiglie". Ecco, perchè? Me lo chiedo anch'io; una risposta ci sarà, ma non la so.
Per diverse questioni provo incertezza e non ho già una risposta; cerco di avere fiducia (una fiducia critica) e attendo. Rafforzano un pò questa fiducia le numerose dichiarazioni a sostegno del Pd da parte di stimati intellettuali, di brillanti politici europei, uno tra tutti Zapatero, di economisti, dei socialisti europei...
La probabile vittoria di Berlusconi mi preoccupa; la possibilità di un pareggio anche di più.
Ciò che, però, mi sento di fare è un appello perchè si vada a votare, perchè l'astensionismo mi amareggia e mi spaventa. Voto utile, voto non utile, non lo so...il rischio, però, è molto grande: sia il rischio di vittoria della destra (se si ama l'Italia non si può lasciare che questo accada, senza almeno aver fatto qualcosa, che consiste, poi, nell'esercitare un proprio diritto-dovere), sia il rischio di disinteressarsi, di lasciar fare, pensando così (quando non si tratta di puro qualunquismo e ignoranza) di dare un segnale forte, di fare una scelta, ma permettendo, in realtà, che le scelte le facciano gli altri per noi e che si rafforzino ancor più gli interessi di parte e il potere delle varie caste.
Ieri sera ero in Piazza Maggiore, come tanti, perchè volevo ascoltare, capire meglio, vedere che aria si respirava...Ho trovato molto entusiasmo tra la gente, entusiasmo e fiducia reali. Ho apprezzato molto il deciso intervento di Veltroni contro la mafia, a mio parere primo e cruciale "problema" del nostro Paese e l'attenzione, ritengo sincera, al nostro sud. Mi è piaciuto anche l'aver sentito parlare, all'interno di un discorso elettorale, di cultura, di senso dello Stato, di attenzione alla disabilità, di critica all'individualismo imperante e alla società basata solo sul denaro; voglio sperare non siano solamente parole. Mi è piaciuto meno il lungo, scontato, discorso contro "il principale esponente della coalizione avversa"; sapevo benissimo che non avrei votato Berlusconi e perchè non l'avrei fatto, ma volevo capire meglio perchè votare Pd (Certo, il riferimento alle dichiarazioni del giorno e una forte presa di posizione contro gli attacchi al Presidente Napolitano, contro la volontà di revisionare la storia e contro la difesa di Mangano come eroe, erano doverosi e opportuni). Alla fine dell'intervento Veltroni si è ripreso, affrontando i temi del suo programma, da persona per bene e politico capace, come credo sia.
Vabbè, volevo scrivere solo due righe, invece poi mi lascio prendere e ora mi sono pure incartata, perchè sarebbero molte le opinioni che vorrei esprimere e i temi sui quali vorrei confrontarmi.
Non ho ancora deciso...è probabile che voterò Italia dei valori; sono stupita io stessa...
Alla fine di tutto questo volevo semplicemente consigliare a chi non l'avesse già fatto di visitare il sito di Micromega (o di comprare la rivista in edicola); per chi vuole chiarirsi le idee, o approfondire; io ho trovato interessanti gli articoli sulle dichiarazioni di voto di Travaglio, Piovani, Lucarelli...e poi l'appello di Pancho Pardi contro l'astensionismo.
Se i giovani (che parecchio hanno visto, ma che, si spera, molto hanno ancora da vedere e capire) fanno già i delusi, privi di ogni speranza, senza l'interesse al farsi carico di un cambiamento, la situazione è grave e triste e non credo sia solo colpa dei politici.
http://temi.repubblica.it/micromega-online/

lunedì 31 marzo 2008

Jeff Dunham - Achmed the Dead Terrorist

Per alleggerire la tensione prima del mio esame delle 15, mi sono riguardata (per la millesima volta!) il video di questo brillante ventriloquo americano.
Ho deciso di condividerlo, perchè l'ho trovato tra i più divertenti che abbia mai visto. Qui il ventriloquo Jeff Dunham è con uno dei suoi famosi personaggi: Achmed, il terrorista morto; assolutamente meraviglioso!
P.S E' anche un interessante studio di sociologia, per capire qualcosa in più dell'America e per conoscere come funziona la satira (si può definirla così?) fuori dai nostri confini.

venerdì 14 marzo 2008

E dopo l'Ici...

Leggo su La Repubblica.it
Roma, 15:06
Berlusconi: mio governo combatterà l'antisemitismo.
Dopo essersi occupato delle precarie italiane, che, stupidamente, da anni, andavano a cercarsi fidanzati ancora più precari, per poi lamentarsi della loro condizione (non come la famosa precaria Silvia Toffanin che, intelligente com'è, visto che ha pure la laurea, ha puntato subito a Pier Silvio), il Cavaliere tira fuori un nuovo asso dall'inesauribile manica. L'antisemitismo è certamente un tema che sta a cuore al leader del centro-destra; basti ricordare il non troppo lontano episodio che ha visto protagonisti Berlusconi e il socialista tedesco Schulz al Parlamento Europeo.
Sono sicura che Fini, che ha dichiarato che l'America non è pronta per un nero, Alessandra Mussolini, un nome un programma (che starà anche in un partito a sè, ma non è certo un'estranea per questa gente), il Ciarrapico fascista e compagnia nera si uniranno accorati alla dichiarazione e al nobile intento di Silvio. Si vede proprio che il tempo alle elezioni stringe...e via a gaffe e buttade di ogni sorta.

lunedì 10 marzo 2008

Zapatero (o Mr. Bean??)

VIVA ZAPATERO!!

Lungi da me il solito, banale vittimismo e autoflagellamento tipico italiano, ma bisogna ammettere che il popolo spagnolo ha portato un grande esempio e Zapatero ha "educato" gli spagnoli, che si stanno dimostrando più intelligenti e avanti di noi. Il premier spagnolo rappresenta e si è presentato come il cambiamento; il famoso cambiamento di Obama, dell'ambizioso progetto del Partito Democratico.
In Spagna questa ambizione è realtà e queste rielezioni dovrebbero consentire di proseguire, migliorare e rafforzare un cammino che, negli ultimi quattro anni, ha portato la Spagna, pur con le sue difficoltà, tra le quali la difficile crescita economica che accomuna molti Paesi, all'avanguardia in Europa su temi sociali, etici, di politica estera...
Veltroni si è rallegrato di questa vittoria, parlando di rafforzamento "
di quell'ampio fronte delle forze democratiche e di progresso che è chiamato a fare dell'Unione Europea un protagonista per un mondo più giusto, per società più eque, per uno sviluppo sociale e civile che ampli i diritti di cittadinanza. Sono questi gli impegni e gli obiettivi per cui si batte, in Italia, il Partito Democratico..."
Io, e non solo io, di differenze tra il PSOE e il PD ne noto molte, ma questo, di per sè, non è una cosa negativa. Credo, però, che le differenze ci siano anche tra il PSOE e La Sinistra Arcobaleno e questo deve far riflettere.
Attendiamo fiduciosi (?) il risultato delle elezioni italiane...con la speranza che questo cambiamento arrivi davvero e che la sinistra, tutta, prenda esempio dalla grande vittoria di Zapatero.

giovedì 6 marzo 2008

Periodo intenso

Sto passando uno stancantissimo bel periodo. Anche per questo ho trascurato un pò il blog (oltre che per motivi tecnici dovuti alla morte del mio vecchio schermo), ma i miei numerosiiiiisssiiimiii lettori (ahaahah!) saranno pazienti...
Faccio belle cose, nuove, faccio cose stancanti, ma, comunque, faccio. Sono ricominciate le lezioni, le ultime della triennale (!) e, due ore alla volta, sono in università tutti i giorni, poi studio (o dovrei studiare), poi un pò di lavoretti tra babysitter e hostess, poi, soprattutto, mi sono gettata nello splendido progetto di "Laudace Arena", sul quale ho già fatto una testa così agli amici che ho visto e sentito ultimamente.
E' un bel periodo dicevo; sono contenta di poterlo dire e speriamo che duri...In questo nuovo locale (v.Zucchini, laterale destra di v. del Borgo di S.Pietro, prima della chiesa) ho trovato persone e idee giuste e mi sono sentita subito a mio agio, piena di entusiasmo.
Dal martedì al sabato si propone varietà, cioè uno spettacolo dal vivo che, all'interno della stessa serata, giochi tra musica e canto, letture, ballo, sketches comici...Io mi sono da subito lasciata coinvolgere, anche perchè c'è la possibilità di esprimersi, di portare idee, di mettersi in gioco e collaborare... e faccio un pò di tutto, tornando a casa tutte le sere non prima dell'una di notte :-) Comunque mi diverto moltissimo, perchè è un luogo di creatività, di cultura, dove si respira positività e dove posso dare e ricevere. Infatti sabato scorso ho realizzato il mio sogno e ho cantato! Già, cantato, col microfono, davanti al pubblico, davanti alla mia famiglia, agli amici...cioè, proprio con tutti i crismi, capite?? Mi hanno anche applaudito! ;-) Ho cantato "Emozioni" e le mani hanno tremato solo prima dell'ultimo ritornello, quando è partito l'applauso e ho pensato "Ecco, mò rovino tutto!"
La cosa dovrebbe ripetersi, anche questo week end, speriamo bene...solitamente la seconda volta faccio sempre peggio...Certo è, che da quando canto e provo mi sento più completa, più sicura, più realizzata...Lo so che è una piccola cosa, ma per me non sapete quanto significhi. In ogni caso, sto facendo esperienza, anzi, sto facendo belle esperienze.
E poi ci sono gli attori, i musicisti, un ambiente accogliente, bariste gentili, splendidi costumi di scena...insomma, accorrete numerosi! ;-) Soprattutto il venerdì e il sabato le serate stanno uscendo molto bene e la gente sembra soddisfatta. (Ah, c'è una tessera di 8€ da fare solo la prima volta).
Sì, questo post e il mio italiano non sono un granchè, ma sono appena tornata da un convegno a Bentivoglio dove ho fatto la hostess da stamattina alle 8.00 e sono un attimo in crisi...
Sto pensando se andare in Piazza a sentire Walter (prima del locale), ma ancora non ho deciso...
Con questo post volevo anche scusarmi con le persone che ho un pò trascurato ultimamente; ho voglia di vedervi!
Ora, però, corro a mangiare qualcosa che, si spera, sia buonissimo!
Abbracci.

sabato 16 febbraio 2008

Grande Grande Grande

Con te dovrò combattere
non ti si può pigliare come sei...
i tuoi difetti son talmente tanti
che nemmeno tu li sai...
sei peggio di un bambino capriccioso
la vuoi sempre vinta tu...
sei l'uomo più egoista e prepotente
che abbia conosciuto mai.
Ma c'e' di buono che al momento giusto
tu sai diventare un altro...
in un attimo tu
sei grande grande grande e le mie pene
non me le ricordo più.
Io vedo tutte quante le mie amiche
son tranquille più di me
non devono discutere ogni cosa
come tu fai fare a me...
ricevono regali e rose rosse
per il loro compleanno
dicon sempre di sì
non han mai problemi e son convinte
che la vita e' tutta lì...
invece no, invece no
la vita e' quella che tu dai a me...
in guerra tutti i giorni sono viva
sono come piace a te...
ti odio e poi ti amo e poi ti amo
e poi ti odio e poi ti amo...
non lasciarmi mai più.
sei grande grande grande come te
sei grande solamente tu.
Ti odio e poi ti amo e poi ti amo
e poi ti odio e poi ti amo...
non lasciarmi mai più.
Sei grande grande grande come te
sei grande solamente tu.
Non lasciarmi mai più.
Sei grande grande grande come te
sei grande solamente tu.

Mina

lunedì 4 febbraio 2008

L'eccezione

Soffro nel
vederti infrangere
i principi sui quali era
salda un’esemplare dignità.

Condizione
inammissibile,
la discutibile urgenza
per cui è indispensabile
uniformarsi alla media.

Si dice che ad ogni rinuncia
corrisponda una contropartita
considerevole, ma l’eccezione alla regola
insidia la norma.

Se è vero che ad ogni rinuncia
corrisponde una contropartita
considerevole, privarsi dell’anima comporterebbe
una lauta ricompensa.

Soffro nel
vederti compiere
bizzarre movenze indotte
da un burattinaio scaltro.

Credi sia
una scelta ammirevole
fuggire lo sguardo
severo e vigile
della propria coscienza?

Si dice che ad ogni rinuncia
corrisponda una contropartita
considerevole, ma l’eccezione alla regola
insidia la norma.

Se è vero che ad ogni rinuncia
corrisponde una contropartita
considerevole, privarsi dell’anima comporterebbe
una lauta ricompensa
(Carmen Consoli)

Week end a Roma


"Ti innamori di Roma lentamente ma per tutta la vita"
(Nicolaj Gogol)

lunedì 28 gennaio 2008

Per quanto, invece, riguarda la crisi politica italiana e la caduta del Governo, è difficile esprimere un parere. Credo che Prodi sia effettivamente il politico più sottovalutato del mondo, credo che degli errori ci siano stati, credo che Mastella non doveva stare in quel Governo e in quel ministero. Penso anche, però, che avevamo ottimi ministri e che qualche cosa buona si stava facendo; credo che la magistratura sia libera e autonoma, ma credo anche che ci sia stato un vero piano, portato avanti da più componenti dello Stato, per creare la crisi e la caduta di Prodi. Credo che ora qualsiasi partito, compreso il Pd, aspetterà un pò prima di avere il mio voto o il mio tesseramento; voglio capire con chiarezza cosa succederà, quali saranno le allenaze e l'atteggiamento politico che è qualcosa di molto più complesso di un programma da sottoscrivere. Confido nel Presidente della Repubblica che, comunque, fa quel che può. La legge elettorale "porcata" andava cambiata, ora lo sostengono tutti, ma quando si è trattato di metterci mano c'è stato un forte ostruzionismo. Adesso qualsiasi cosa succederà è un gran casino. Per ora leggo, ragiono, mi tengo informata, mi arrabbio e mi dispero. Cerco, comunque, di non cadere nel qualunquismo dei "sono tutti uguali" o dei "io non voto"; è difficile, ma bisogna evitarlo, perchè sennò siamo davvero alla frutta.
Sono stata alla presentazione del nuovo libro del bravissimo Travaglio; la situazione è preoccupante, il malcostume e le contraddizioni, trasversali da destra a sinistra, sono imbarazzanti.
Sono delusa e scoraggiata dal panorama generale e da quello che ci aspetta. Tutti, o molti, festeggiano la fine di Prodi e invocano il miracoloso intervento di Berlusconi. Io già ho la nausea nel risentirli e rivederli tutti così ringalluzziti in televisione. Se dovesse ritornare la destra in Italia non so davvero dove finiremo, ma, soprattutto, come finiremo. Non credo che la soluzione sia emigrare; ci deve essere qualcos'altro qui.

Volgendo lo sguardo un pò più in là, sembra soffi vento di cambiamento: Forza Obama!

Ricapitolando

Allora, ci sarebbero tante cose da dire. Ma sono stanca. Sono rimasta un pò indietro.
Partendo dalla scorsa settimana volevo esprimere la mia gioia per aver finalmente assistito ad uno spettacolo del mio amatissimo Ascanio Celestini; sono entrata a teatro emozionata e lo sono rimasta fino alla fine dello spettacolo, ridendo e applaudendo tanto. Ascanio Celestini è un artista stimato dai più grandi del teatro, come Fo e Ovadia, e premiato dal pubblico che, come me, lo segue in tv, a teatro e attraverso i suoi libri e cd. Lo spettacolo "Appunti per un film sulla lotta di classe" parla dei lavoratori di un grandissimo call center, ma come sempre negli spettacoli di Celestini, partendo da inchieste e da denunce, la storia si snoda attraverso racconti, aneddoti, canzoni, resi vivi da Celestini in maniera pulita, essenziale, vera, e questo rende il suo teatro davvero unico e assolutamente brillante.


Il giorno dopo lo spettacolo, sabato, c'è stata la grande festa per i 30 anni di mio fratello (e del caro Rujo) che merita almeno una piccola menzione.
Che dire? Cena, musica dei "Bella Vez", solidarietà, balli improbabili, sangria e ottima compagnia (in attesa delle consolidate grigliate estive), davvero una super serata. E bravo il mio impegnatissimo vecchione!
Foto di rito:

mercoledì 23 gennaio 2008

60° anniversario della Costituzione Italiana

« Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un Italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra costituzione. (Piero Calamandrei)


In questi giorni di crisi, in questi tempi di divisioni, di sfiducia, di bassezze, ricordare e festeggiare l'anniversario della nostra Costituzione non è, o non dovrebbe essere, a mio avviso, solo una consuetudine istituzionale, da agenda politica. Perchè questo testo è di noi cittadini, parla della nostra storia, parla di noi, siamo noi.
Credo che la nostra Costituzione, pur con i suoi sviluppi che rispecchiano i cambiamenti della società, sia ancora attuale e credo che vada conosciuta e difesa. E' una grande Costituzione, rappresenta un grande momento storico e di spessore politico; ci ricorda l'unità e la lotta di liberazione dal nazi-fascismo, ci ricorda che il popolo è sovrano, che il lavoro è non solo un diritto, ma un fondamento sociale, che la legge è uguale per tutti, che uomo e donna (e tutti) hanno pari dignità giuridica e sociale, che la Repubblica italiana accoglie e tutela lo straniero al quale sia impedito nel suo paese l'esercizio delle libertà democratiche, che l'Italia ripudia la guerra; sancisce la libertà di espressione, di culto, di riunione, di sciopero, riconosce e tutela i diritti inviolabili dell'uomo, i diritti alla salute e all'istruzione, stabilisce che tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche.
La lettura della Costituzione è , nella grande maggioranza delle sue parti, di grande fascino e di estremo interesse. Non credo vada rilegata alla sfera del passato e della memoria. E molti attualmente avrebbero bisogno di fare un bel ripasso.

(Sì, ammetto di essere particolarmente ispirata e influenzata dall'esame di istituzioni di diritto pubblico che ho sostenuto oggi, ma questi pensieri mi appartengono da sempre)

venerdì 18 gennaio 2008

Di tutto un pò

Eccomi tornata.
Sono tanto contenta perchè mi sono comprata dei bellissimi pastelli a cera.
In questo momento non mi interessa perchè è successo, come, cosa causerà...Mastella se n'è andato dal Governo, con le sue mozzarelle, i suoi cornini, le sue telefonate, i suoi orologi regalati, sua moglie e tutte le sue immanicature. Oh.
Faccio sempre strani sogni.
Consiglio di andare a vedere "Lars e una ragazza tutta sua"; davvero una chicca.
Stamattina ho incontrato Crozza in via Indipendenza e non ho avuto la prontezza di salutarlo e fargli i complimenti e me ne rammarico; mi è uscito solo un sorriso ebete, da lui gentilmente corrisposto.
Mi sto seriamente preoccupando per la mia mania di invertire le lettere quando scrivo al pc, cosa che mi porta sempre a scrivere uan, afre e coem!!!
Non c'è nulla di più fastidioso di salire sul bus affollato all'ora di punta, pregustando di ascoltare tutte le tue belle canzoncine accuratamente selezionate la sera prima sull'Mp3, e scoprire che l'hai lasciato acceso tutta la notte ed è scarico. La punizione è il dover, tuo malgrado, ascoltare le lamentele delle vecchiette e le urla dei liceali affamati (del Pier Crescenzi!!!) o, nei casi peggiori, permettere cortesemente ad un ubriaco di sedersi nel piccolo spazio a fianco al tuo seggiolino per poi dover scattare non appena ti accorgi che il suddetto ubriaco ha appoggiato la birra aperta a terra la quale sta scendendo copiosamente sui tuoi piedi!

venerdì 4 gennaio 2008

Tempo di bilanci (parte 1)

Il 2007 per me è stato un anno da buttare. Certo, non sottovaluto l’importanza della salute mia e dei miei cari, l’assenza di uragani devastatori nella mia città, il cibo ottimo e abbondante che è, per me, sempre fonte di grande piacere e la presenza di altri simili doni e comodità, ma, in generale, credo di potermi permettere di definire il mio 2007 un anno di merda.

Sono solita fare un bilancio, così…
2007, grazie per:
I primissimi giorni di gennaio; incerti, spensierati, fuggevoli e passionali.
Il concerto del Capa il 27 gennaio, carichissimo come sempre, a saltare in prima fila con Giallu!
Il mio viaggetto a Roma con la Franci (ed Elisa), in cui un’amicizia importantissima si è rafforzata, un’altra bella è nata e dove ho rischiato di bruciare la cucina! ;-)
I colpi di fulmine. I sorrisi dal bus.
La biodanza! E il prezioso incontro con Anna, Giada, Adriano, Luisa, etc…Grazie, le nostre chiacchierate-terapia e i vostri abbracci sono insostituibili!
La sera della fonduta di cioccolato a casa di Giallu e Alby.
Il meraviglioso (provvidenziale?) incontro con i miei amici Bruno, zio Fabrizio, Roby e tutte le serate e le cose belle vissute insieme! Grazie di cuore: molti dei miei ricordi più belli quest’anno sono legati a voi. Grazie perché ci siamo proprio trovati, perché mi siete sempre vicini e perché insieme sfasiamo e ridiamo tanto. Finalmente amici miei, senza tramiti, senza complicazioni; guadagnati.Va mò là! Vi voglio bene, ziiiii.
Il primo concerto dei Folkabbestia, con Bru, Roby, zio e Stefy.
Un abbraccio desiderato che ha rotto il ghiaccio.
La due giorni a ballare e ad abbronzarsi a Marina di Ravenna per il compleanno di Elisa: serata assurda e divertentissima.
Le serate in via Polese e le partite a Pes.
I miei primi giorni di vacanza, nell’agriturismo di Miranda con la Franci e la sua mitica pandina! Equipaggiate alla grande (con tanto di ciambella gonfiabile!), nessuno scoglio poteva scoraggiarci…Ci siamo proprio divertite! Lontano ricordo della mia dorata abbronzatura…Grazie cara Franci!
Per i ritorni a casa in bici, la notte, passando per la piazza silenziosa e accogliente.
Per Fabrizio, che mi vuole bene anche se sono bolognese ;-)
L’incontro sul bus con Celestino, un ragazzo sorridente, che d’estate dorme sulle panchine di Sirolo, che mi ha dedicato un pensiero gentile senza conoscermi e senza nulla volere in cambio.
Un invito a pranzo gradito e inaspettato.
La memorabile festa di chimica industriale, dove mi sono davvero divertita tantissimo, grazie all’ugola d’oro di Tax, ai balli con un Giallu ubriachissimo e un Bruno scatenato e grazie a qualche coca e rhum (di troppo)…
La Signora Carla, dolcissima e generosa.
La mia vacanza calabrese, centrale per il mio anno. Che dire? Ci siamo popo scialati! La prima settimana è stata divertentissima, a vivere, 24 ore su 24, con Bruno e Roby; non dico altro…Tutto è stato bello: intanto ero in una regione nuova, dove ho trovato un paesaggio, mare e monti, stupendo; poi mi sono sentita subito a mio agio, grazie alle persone che ho conosciuto. Persone affettuose, come me, che sanno volerti bene e sanno dimostrartelo, senza vergogna, senza gelosie, persone generose, ospitali, pronte a donare e a ricevere…E poi c’erano Bruno e zio sempre vicini e sempre pronti ad integrarmi e anche con loro è stato bello conoscersi di più. Ho girato per i luoghi di ritrovo di Castrovillari, mi sono resa conto di persona del dramma degli incendi, ho visto luoghi incontaminati (con la jeep di Tonino), mare trasparente, i monti del Pollino. Ho conosciuto tanta gente, stretto amicizie; qui voglio ricordare in particolare Francesco e Sara, davvero due grandi persone, intelligenti, alle quali in così poco tempo mi sono legata molto. Insomma, una splendida vacanza, con tante esperienze da ricordare, soprattutto il bel mare di Roseto, la musica e la tarantella, la spedizione a Santa Maria del Carretto o come si chiama, dove ho potuto ammirare il più bel cielo stellato che abbia mai visto, il gradevole dialetto castruviddaro, il ferragosto calabrese e i concerti tutti insieme dei Folk e del nostro amatissimo Daniele Silvestri, ‘nu genio! Bello davvero.
Per aver scoperto la birra, che è buonissima!
Per tutte le lacrime che si sono trasformate in un abbraccio o in una dolce risata.
Le, ahimè, poche, ma piacevolissime serate con Demian e Giò (che non si sa perché, ma si concludono sempre su di una panchina), i quali riescono in modo contagioso a trasmettermi allegria! Grazie, belin!
La mattina che mi sono svegliata con Roby e Bruno che mi hanno abbracciata.
Un complimento lusinghiero e inaspettato che ho ricevuto a Capodanno.
La sensazione di unità e di felicità che ho provato tutte le volte che si è cantato in macchina con gli amici, soprattutto quest'estate.
I tanti, dolcissimi, messaggi di buon anno ricevuti, che sono stati per me come un abbraccio e che mi hanno riempito di curiosa speranza.
Le lunghe chiaccherate con Bruno.
Il 30 all’esame di Sociologia dello Sviluppo!
I messaggi dolci e stupidi delle mie amiche.
Oltre questi episodi più o meno specifici, del 2007 porterò con me tutte le persone con le quali ho, in qualche modo, condiviso dei momenti importanti; in particolare: la Sarina, buona amica e confidente sulla quale posso sempre contare, Ciccio, Tommy e Bollo, con le loro sporadiche e affettuose comparse, la Luci, che mi è mancata molto, troppo, in questo anno difficile, ma che quando c’è è sempre bello, Tasso e il Fes, il primo, compagno di divertimenti e di chiacchierate in macchina, l’altro, confindente e consigliere delicato, i miei compagni di facoltà e le poche parole scambiate col mio bello, la Vale, il caro Giallu, scioccamente trascurato in precedenza, al quale sono molto legata e che, nonostante alcune cose gestite male che hanno creato dispiacere, anche a causa di situazioni delicate, mi è stato amico e confidente, soprattutto nei primi mesi dell'anno in cui abbiamo passato molto tempo (piacevole) insieme e che apprezzo molto perchè è una bella persona e perchè sa chiedere scusa. Per me sei sempre un pò il mio cug ;-) Poi la mia famiglia. Quest’anno ho riscoperto, a poco a poco, il piacere di passare tanto tempo con la mia famiglia, di accettarne l’amore incondizionato anche quando ce l’avevo con il mondo; chiacchierare, consigliarsi, vedere un film, fare una passeggiata o passare una domenica insieme, ridere molto..E anche se a volte non ci credevo, mi ha aiutata davvero. Penso ai miei genitori, ma anche ai nonni, a mia cugina, e penso, naturalmente, anche a mio fratello, importantissimo per me, col quale non posso non scherzare e che riesce sempre a capire che quando rispondo sgarbata e sono scontrosa, si tratta solo di una richiesta d’affetto e mi abbraccia. E’ stato molto utile quest’anno per riprendere contatto con tutta questa dimensione personale; coi miei spazi, col mio tempo, per scoprire anche il piacere di stare in casa, o di guardarmi un film da sola senza per questo sentirmi triste. Ho rivalutato tante cose. Sento, anche nei momenti di sofferenza, di avere imparato molto e ho voglia di mettermi in gioco; non per questo dirò mai che ne è valsa la pena, non per questo dirò che il dolore e la solitudine sono necessari per crescere, per imparare, che fanno bene. Certamente possono servire, certamente insegnano, ma ci sono tanti altri modi e se ne farebbe volentieri a meno.

Grazie perché sono quella che sono e non perdo mai il buonumore.

Tempo di bilanci (parte 2)

2007 non ti perdono per:

…Cavolo, questa parte è difficilissima…

Non ti perdono perché il 7, da sempre mio numero favorito, quest’anno mi ha tradito, portandomi via l’amore più grande. Non ti perdono perché anche nelle tante cose belle descritte prima, arriva sempre il momento di tristezza, il silenzio della notte che mai dimentica di ricordarmi quanto mi sento sola.

Non ti perdono per come sono andate le cose, per la fortuna che mi è stata avversa e per il destino che distruggeva ogni mio tentativo e ogni mio slancio. Per le moltissime lacrime versate.

Non ti perdono per non aver mai, in tanti mesi, risposto alla mia domanda “che senso ha?” e per avermi, però, ugualmente, fatto sentire in colpa.

Non ti perdono 2007 perché sei stato l’anno della mia caduta su diversi fronti e perché sei stato ingiusto.

Soprattutto non ti perdono per le persone che non capiscono, che non ci arrivano, che se ne fregano. Non ti perdono per la gente stronza, che viene sempre giustificata. Per l’indifferenza e la cattiveria delle persone, che mi hanno ferito profondamente quest’anno. Non ti perdono per la gente che giudica, che non sa e commenta, che prova quell’insano brivido di piacere nell’infierire, quando ti vede soffrire. So che ride bene chi ride ultimo, ma non ti perdono l’avermi fatto mancare la prontezza di risposta o il giusto sfogo in tante occasioni. per chi, per immaturità, ha cercato di fare terra bruciata attorno a me. Le continue delusioni, ancora più dolorose perché sono arrivate quando non c’era neanche più alcuna aspettativa.

Non ti perdono perché non mi hai mai risparmiato l’ulteriore umiliazione di chiedere, davanti all’egoismo della gente.

Non ti perdono la vacuità di tante parole, che risultano solo prese in giro.

Per l'orgoglio ottuso, di chi non sa dire "ho bisogno di te" e di chi non fa mai il primo passo verso l'altro.

Non ti perdono il non avermi mai dimostrato qualche chiaro, buono, esito delle mie decisioni e azioni.

Non ti perdono per tante scuse che mai riceverò e per tanti grazie mancati.

Perchè tutto va troppo veloce e io ho bisogno dei miei tempi.

Non ti perdono, 2007, per l’avermi fatto sempre apparire come quella che fa la vittima; come ora. Che fastidio…

Per le troppe volte in cui sono stata io a dover capire gli altri. Per i bocconi amari buttati giù.

Per chi doveva esserci e non c’è stato; per chi ha dimenticato tutto in fretta.

Per chi mi fa pesare ogni minima cosa positiva che fa nei miei confronti.

2007 non ti perdono perché è stato un anno in cui ho sofferto molto, scontrandomi sempre con una realtà diversa da quella che credevo, con tante persone che mi hanno fatto sentire un pesce fuor d’acqua, o che vogliono far passare me per diversa, complicata, seria…no, soffrirò di più, ma non ci sto.

Per le persone che davanti a qualcosa di negativo, o a qualche difficoltà altrui, non sanno gestire le loro di difficoltà e voltano le spalle o fanno finta di niente, perché è più facile, per loro.

Per chi non ha capito niente di me. Per chi aveva gli strumenti per farlo, ma non l’ha voluto fare.

Per le cose che speravo arrivassero e invece niente.

Per l’arroganza spacciata per sicurezza.

Per chi si sorprende davanti ai miei successi e per chi non capisce il mio valore.

Non ti perdono per chi è stato arido di sentimenti e privo di delicatezza.

Per non aver esaudito i miei desideri e non avermi aiutata in qualche occasione.

Per Paolo, il farmacista carino, ma stupido, che mi ha fatto perdere un sacco di tempo e mi ha sbagliato la prenotazione!

Per chi non mi ha rispettata.

Per le ragazze invidiose e vipere. E stupide.

Non ti perdono per le cose che non si possono più recuperare; per il tempo che cancella.

Non ti perdono per il senso di insoddisfazione e l’irrequietezza che mi hanno accompagnato per molti mesi e per i conseguenti problemi che mi hanno causato.

Non ti perdono perché le persone si sostituiscono, i luoghi perdono la loro unicità e sacralità. E io non sono pronta.

Non ti perdono per chi crede di sapere tutto di me e non sa niente e per chi con superbia non si aspetta nulla di nuovo da me, convinto che io non possa modificare certi atteggiamenti, cambiare, crescere.

Per la gente che se non la cerchi tu non si fa mai sentire.

Per non aver fatto un viaggio all’estero o qualche giorno di montagna come desideravo.

Per i tanti ragazzi idioti. Per quelli che hanno paura di crederci davvero.

Per i ladri che hanno violato la mia casa e le nostre cose.

Per ciò che può aver crucciato la mia famiglia e per le persone che si sono comportate male con lei.

Per le cose brutte successe vicine a noi o lontano, come i grandi fatti di cronaca di cui ho già parlato nel mio blog.

Per la tristezza che ho provato nel scoprire una persona di cui ho ancora adosso il profumo, così lontana.

Per la superficialità.

Per tutto il dolore e la rabbia che cercano di rovinare i ricordi, i rapporti con le persone alle quali, in realtà, si tiene di più.

Non ti perdono, 2007, per i lati sbagliati del mio carattere, per la mia eterna speranza, per il mio essere “troppa”.

Per i cinici e gli “esibizionisti”.

Per chi dice che ti chiama e poi non ti chiama più.

Per tutte le situazioni gestite male e per il rancore. Per la noncuranza.

Per quando non sono riuscita a spiegarmi come volevo e a far valere le mie ragioni.

Per la nostalgia che sento e per i frutti che non sono arrivati per ciò che credevo di meritare e che avevo seminato.

Per le persone che hanno avuto ciò che non meritano. Per l’idea diffusa che il nuovo è per forza meglio del vecchio.

Per le cose che ho rimpianto e per quelle che avrei fatto diversamente.

Per gli abbracci mancati e le carezze e i baci.

Perché mi sono accorta di essere stata perfettamente felice solo tempo dopo aver vissuto quel momento.

Per tutte le volte che ho sorriso quando stavo morendo dentro.

Non ti perdono l’individualismo imperante e i sentimenti screditati.

Non ti perdono per chi non mi permette mai nessuno sfogo, nessuna presa di posizione; chi non me ne fa mai passare una e non capisce che, semplicemente, soffro.

Per il male che ho fatto e che mi è stato fatto quando bastava amarsi.

Per chi leggerà tutto questo senza capire, o si arrabbierà; per chi lo troverà patetico.

Per quella cretina, imbecille, che il 31 al Cade mi ha rotto le calze con un tacco, dimenandosi come una scimmia. E non mi ha chiesto scusa.



Bhè dai, pensavo peggio ;-) Ora posso bruciare il vecchione, credo.