lunedì 10 novembre 2008

Benvenuto Presidente Obama


Barack Obama rappresenta la mia idea del sogno americano.
Non sono mai stata particolarmente affascinata dalla potenza americana, non ho mai capito bene cosa fosse il famigerato american dream. Forse perchè gli anni della mia consapevolezza, della mia crescita, del mio impegno politico, hanno coinciso con gli otto anni della presidenza Bush.
Dal 4 novembre la prospettiva è cambiata e sono davvero convinta che per tutti coloro che hanno meno di 30 anni si tratti un nuovo mondo. Vedremo come andranno le cose, vedremo che influenza potrà avere questa storica vittoria per tutto il mondo, ma l'America di Barack Obama è un'America che merita rispetto, che ha rialzato la testa e che mi piacerebbe visitare.
Obama mi piace, naturalmente, per il suo programma politico, che fa tirare un sospiro di sollievo in un Italia dove si parla di nucleare, di elettroshock, di federalismo e di tagli. Al primo posto metterei la riforma del sistema sanitario, che, come è concepito ora, rappresenta la grande vergogna della democrazia americana; poi l'energia, Obama punta sulle fonti rinnovabili come l'eolico e il solare...ma ci rendiamo conto?? Alla faccia della Gelmini, Obama ha dichiarato che la scuola e l'istruzione devono essere i capisaldi di un paese moderno, libero e democratico e ha promesso grandi investimenti, assistenza per chi non può permettersi le spese del college e nuove assunzioni di insegnanti. E poi la sua posizione sulla politica commerciale, che non può andare avanti così, con un mercato globale che favorisce solo una minoranza. Arriviamo all'Iraq. Non apprezzo solo la contrarietà di Obama verso questa guerra e il suo impegno nel voler ritirare i soldati al più presto (non sarà, comunque, una cosa così immediata...), ma la cosa più interessante ed entusiasmante, a mio avviso, è la sua posizione generale sulla guerra: combatteremo i nemici, ma saremo anche sempre al fianco di coloro che lavorano per la pace. Questo, e molto altro, è Obama.
Obama mi ha assolutamente riscaldato il cuore, in tutto questo lungo periodo in cui ho seguito e sotenuto la sua campagna, perchè, come ha detto Concita De Gregorio "non usa le parole della politica, ma quelle della vita".
Il discorso del nuovo Presidente eletto mi ha commosso immensamente (non lo allego, perchè so che l'hanno già fatto in molti, ma è veramente un testo da leggere, da diffondere, su cui riflettere e che farà la Storia) e ho provato davvero la sensazione di essere davanti ad un grande uomo, davanti alla storia. Obama mi piace perchè ha ridato speranza a tutti, anche a chi vive molto lontano dagli Stati Uniti, perchè accomuna, emoziona, perchè sa da dove viene e non credo che se lo dimenticherà tanto facilmente. Sa quel che dice, lo sente. Si assume tutte le implicazioni e i riferimenti ai valori e ai contenuti della storia americana, fatti di lotte, di sofferenze, di sogni, che la sua figura suscita. Mi piace per il colore della sua pelle; non conta la pelle anche se conta.
Non vivo nel mondo dei sogni, so bene che dopo l'incredibile entusiasmo di questi giorni, da tutte le parti del mondo, ora arriverà il difficile (o il bello?). Per prima cosa dovrà affrontare la terribile crisi economica e...gli faccio un grande in bocca al lupo! Non sarebbe facile, veloce ed indolore per nessuno. Sono consapevole che Obama è profondamente americano e non sarà Che Guevara e non potrà neanche essere un salvatore. Tanti e profondi sono i problemi e forti i poteri con cui dovrà confrontarsi. Ma di certo Obama non ha paura ed è consapevole del compito, immenso, che lo aspetta e delle grandi aspettative che l'America e il mondo (gli oppressi, i poveri, gli emarginati, i democratici, i giovani, gli sfiduciati e i puri) riversano nei suoi confronti.
La sua sfida è alta e raffinata, ma la sua grande vittoria e la magnifica partecipazione democratica hanno dato a tutti nuovo fiato, nuova speranza, anche qui in Italia; forse arriverà il nostro giorno...Si tratta di accettare la sfida, tutti.
"Nessuna persona al mondo dovrebbe astenersi dal sognare di poter cambiare il mondo in un pianeta migliore" (Nelson Mandela nella sua lettera a Barack Obama)

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