giovedì 20 dicembre 2007

Storia di una passione

"Sei bella. Mi fai sesso".
"Prima o poi mi tradirai".
"Io non appartengo a nessuno".
"L'ho sempre saputo, Nicola, ma amore è purezza. Altrimenti non è".
Più parlo e più l'allontano. Arrischio sincerità plebea e immodesta, gli faccio annusare la mia paura. Scavo nel buco della sua anima, senza alcuna indulgenza.
"Nicola, la passione, questa passione uccide. Perchè è una resa".
Inseparabili siamesi, siamo monadi saldate. Nicola ha l'odore costante della febbre che mi trascina, ipocrita e macilenta, nella dipendenza.
Dipendo da lui e lo sa. Controlla da padrone ogni mia cellula, ne approfitta, il sapermi soggiogata al suo invisibile potere gli garantisce immunità al dolore. Mi lascerà piagata e offesa, senza accorgersene. Conosco il distacco, non saprò rialzarmi, la normalità è fuori mano, negletta.
"Questa casa è come te, Vera".
"Antica?"
"No, troppa".
"Troppo cosa? Troppi mobili, ninnoli inservibili, decori inutili?"
"Troppo. Troppo senza aggettivi".
"Non esiste troppo senza aggettivi. E' un errore di sintassi".
"Troppo emotiva, Vera. L'aggettivo potrebbe essere emotiva".
"Esagerata, vuoi dire?"
"Ti fai annientare dalle mozioni. Io ho bisogno di razionalità, amabilità, difese. Lavoro dodici ore al giorno anche per questo".
Gli cingo le spalle conficcandogli le unghie nella schiena, burro che liquefa e riscalda, edifica palizzate acquiescenti. La pelle di Nicola sa di panna. La mia non ha la compattezza che bramo.
Detesto la sua giovinezza.
Fra qualche anno io sarò da buttare e lui ancora un uomo vero. Appetibile, affamato, seducente. Fertile. Io, un avanzo. Devo educarmi. Il punto è che mi nego persino il pensiero.
Incrocio ancora più salde le mie gambe, infilo i piedi che diventano improvvisamente freddi sotto il suo sedere. Potrei perderlo con un'occhiata. Pochi istanti fa mi dilaniava senza fare rumore.
"Ci si fa male anche solo esistendo, Vera. Io so dosare, tu invadi".
"Ripetimi, adesso, che non te ne andrai. So che accadrà".
Parlo senza ascoltarmi, mi camuffo, gli occhi già gonfi. Vorrei solo sparire dentro la sua carne. Lo strazio, che avvita, fa male dappertutto.
Non mi sposto, nell'impotenza di lasciarlo anche solo addormentare.
"Nicola, oltre a te non vedo niente".
"Ho fame, Vera. Ho bisogno d'aria, andiamo in cucina, qualcosa inventeremo".
"E gli orecchini?"
"Li sistemiamo dopo, rivestiti, amore".


Paola Calvetti "Nè con te nè senza di te"

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Perbacco..

Anonimo ha detto...

ciao Eli visto che finalmente ti scrivo anch'io!!!!
Il brano riportato mi sembra un pochino inquietante preferisco pensare all'amore con un pò più di allegria!!!comunque ti voglio bene bacini