venerdì 4 gennaio 2008

Tempo di bilanci (parte 2)

2007 non ti perdono per:

…Cavolo, questa parte è difficilissima…

Non ti perdono perché il 7, da sempre mio numero favorito, quest’anno mi ha tradito, portandomi via l’amore più grande. Non ti perdono perché anche nelle tante cose belle descritte prima, arriva sempre il momento di tristezza, il silenzio della notte che mai dimentica di ricordarmi quanto mi sento sola.

Non ti perdono per come sono andate le cose, per la fortuna che mi è stata avversa e per il destino che distruggeva ogni mio tentativo e ogni mio slancio. Per le moltissime lacrime versate.

Non ti perdono per non aver mai, in tanti mesi, risposto alla mia domanda “che senso ha?” e per avermi, però, ugualmente, fatto sentire in colpa.

Non ti perdono 2007 perché sei stato l’anno della mia caduta su diversi fronti e perché sei stato ingiusto.

Soprattutto non ti perdono per le persone che non capiscono, che non ci arrivano, che se ne fregano. Non ti perdono per la gente stronza, che viene sempre giustificata. Per l’indifferenza e la cattiveria delle persone, che mi hanno ferito profondamente quest’anno. Non ti perdono per la gente che giudica, che non sa e commenta, che prova quell’insano brivido di piacere nell’infierire, quando ti vede soffrire. So che ride bene chi ride ultimo, ma non ti perdono l’avermi fatto mancare la prontezza di risposta o il giusto sfogo in tante occasioni. per chi, per immaturità, ha cercato di fare terra bruciata attorno a me. Le continue delusioni, ancora più dolorose perché sono arrivate quando non c’era neanche più alcuna aspettativa.

Non ti perdono perché non mi hai mai risparmiato l’ulteriore umiliazione di chiedere, davanti all’egoismo della gente.

Non ti perdono la vacuità di tante parole, che risultano solo prese in giro.

Per l'orgoglio ottuso, di chi non sa dire "ho bisogno di te" e di chi non fa mai il primo passo verso l'altro.

Non ti perdono il non avermi mai dimostrato qualche chiaro, buono, esito delle mie decisioni e azioni.

Non ti perdono per tante scuse che mai riceverò e per tanti grazie mancati.

Perchè tutto va troppo veloce e io ho bisogno dei miei tempi.

Non ti perdono, 2007, per l’avermi fatto sempre apparire come quella che fa la vittima; come ora. Che fastidio…

Per le troppe volte in cui sono stata io a dover capire gli altri. Per i bocconi amari buttati giù.

Per chi doveva esserci e non c’è stato; per chi ha dimenticato tutto in fretta.

Per chi mi fa pesare ogni minima cosa positiva che fa nei miei confronti.

2007 non ti perdono perché è stato un anno in cui ho sofferto molto, scontrandomi sempre con una realtà diversa da quella che credevo, con tante persone che mi hanno fatto sentire un pesce fuor d’acqua, o che vogliono far passare me per diversa, complicata, seria…no, soffrirò di più, ma non ci sto.

Per le persone che davanti a qualcosa di negativo, o a qualche difficoltà altrui, non sanno gestire le loro di difficoltà e voltano le spalle o fanno finta di niente, perché è più facile, per loro.

Per chi non ha capito niente di me. Per chi aveva gli strumenti per farlo, ma non l’ha voluto fare.

Per le cose che speravo arrivassero e invece niente.

Per l’arroganza spacciata per sicurezza.

Per chi si sorprende davanti ai miei successi e per chi non capisce il mio valore.

Non ti perdono per chi è stato arido di sentimenti e privo di delicatezza.

Per non aver esaudito i miei desideri e non avermi aiutata in qualche occasione.

Per Paolo, il farmacista carino, ma stupido, che mi ha fatto perdere un sacco di tempo e mi ha sbagliato la prenotazione!

Per chi non mi ha rispettata.

Per le ragazze invidiose e vipere. E stupide.

Non ti perdono per le cose che non si possono più recuperare; per il tempo che cancella.

Non ti perdono per il senso di insoddisfazione e l’irrequietezza che mi hanno accompagnato per molti mesi e per i conseguenti problemi che mi hanno causato.

Non ti perdono perché le persone si sostituiscono, i luoghi perdono la loro unicità e sacralità. E io non sono pronta.

Non ti perdono per chi crede di sapere tutto di me e non sa niente e per chi con superbia non si aspetta nulla di nuovo da me, convinto che io non possa modificare certi atteggiamenti, cambiare, crescere.

Per la gente che se non la cerchi tu non si fa mai sentire.

Per non aver fatto un viaggio all’estero o qualche giorno di montagna come desideravo.

Per i tanti ragazzi idioti. Per quelli che hanno paura di crederci davvero.

Per i ladri che hanno violato la mia casa e le nostre cose.

Per ciò che può aver crucciato la mia famiglia e per le persone che si sono comportate male con lei.

Per le cose brutte successe vicine a noi o lontano, come i grandi fatti di cronaca di cui ho già parlato nel mio blog.

Per la tristezza che ho provato nel scoprire una persona di cui ho ancora adosso il profumo, così lontana.

Per la superficialità.

Per tutto il dolore e la rabbia che cercano di rovinare i ricordi, i rapporti con le persone alle quali, in realtà, si tiene di più.

Non ti perdono, 2007, per i lati sbagliati del mio carattere, per la mia eterna speranza, per il mio essere “troppa”.

Per i cinici e gli “esibizionisti”.

Per chi dice che ti chiama e poi non ti chiama più.

Per tutte le situazioni gestite male e per il rancore. Per la noncuranza.

Per quando non sono riuscita a spiegarmi come volevo e a far valere le mie ragioni.

Per la nostalgia che sento e per i frutti che non sono arrivati per ciò che credevo di meritare e che avevo seminato.

Per le persone che hanno avuto ciò che non meritano. Per l’idea diffusa che il nuovo è per forza meglio del vecchio.

Per le cose che ho rimpianto e per quelle che avrei fatto diversamente.

Per gli abbracci mancati e le carezze e i baci.

Perché mi sono accorta di essere stata perfettamente felice solo tempo dopo aver vissuto quel momento.

Per tutte le volte che ho sorriso quando stavo morendo dentro.

Non ti perdono l’individualismo imperante e i sentimenti screditati.

Non ti perdono per chi non mi permette mai nessuno sfogo, nessuna presa di posizione; chi non me ne fa mai passare una e non capisce che, semplicemente, soffro.

Per il male che ho fatto e che mi è stato fatto quando bastava amarsi.

Per chi leggerà tutto questo senza capire, o si arrabbierà; per chi lo troverà patetico.

Per quella cretina, imbecille, che il 31 al Cade mi ha rotto le calze con un tacco, dimenandosi come una scimmia. E non mi ha chiesto scusa.



Bhè dai, pensavo peggio ;-) Ora posso bruciare il vecchione, credo.


3 commenti:

Anonimo ha detto...

Io non sono solito fare di questi bilanci,anche perchè non me ne dice, molto semplicemente...;-)
Però ho notato una cosa "carina",per non dire bella,leggendo tutto questo: mentre per le cose da buttare via potresti fare copia e incolla l'anno prossimo(a parte il farmacista e altre 5-6 cose)facendo solo attenzione a cambiare la data,quelle belle no, quelle sono e saranno per sempre uniche. Nel 2008 ci sarà la tua seconda vacanza in Calabria(è un avvertimento,non un invito)e mille altre cose da ricordare e tenere con te,ma diverse.
A differenza della Bellezza, il Brutto ha il difetto di essere sempre uguale a se stesso...e magari riconoscendolo e conoscendolo farà sempre un pò meno male.Te lo auguro di cuore.

Anonimo ha detto...

Quante cose, quanti pensieri, quante emozioni mi suscita leggere queste tue parole, dolce piccola sorellina mia. Pensieri ed emozioni che talvolta anche io celo dietro un velo di politically correct. Come se poi esistesse un politically correct. Come se qualcuno avesse l'autorità morale per imporlo al mondo. Sensazioni di inadeguatezza per quanto troppo poco ho fatto per alleviarti dolori a me già noti per la colpa dell'età. Per non averti fatto sentire di più quanto tu fossi speciale e di come questo fosse una pesantissimo fardello che peserà sul le spalle tutta la vita ma che ti consentirà ogni volta che ti fermerai di cogliere profondità ad altri drammaticamente oscure. Mi pesa non aver capito a sufficienza che io e te siamo identici. No, sì lo so tu sei più bella.. intendo dentro. Siamo fatti della stessa materia plasmata con un amore raro da genitori meravigliosi. ma siamo fatti in un modo tale che le emozioni belle e brutte si amplificano. Ci pioace sentire la vita scorrere dentro le nostre vene, sia quando questo fa scoppiare di gioia, sia quando distrugge tutto. Vivere è assai più complicato che sopravvivere diceva qualcuno. ma a noi piace così. E allora difendi questa tua sensibilità, questa anima bella, esaltala, lascia che faccia scandalo, che faccia invidia, che faccia stupore, che faccia emozionare, lascia sempre che faccia amore. Perchè tu non sei "troppa"..sei grande!
E io ti amo.
Tuo fratello.

Ele ha detto...

Ecco, se volevate farmi commuovere ci siete riusciti...
Hai ragione zì!Non sai che piacere mi hai fatto...Ti ringrazio per questo tuo pensiero e ti abbraccio.

Caro Luca, conserverò sempre queste tue splendide parole, che valgono molto di più di un biglietto di Natale.
Grazie di cuore. E non rimproverarti nulla; tu sei nella lista delle cose belle ;-) E poi la tua vicinanza e la tua esperienza mi serviranno sempre, cosa credi??
E' proprio vero, noi siamo fatti così...